Cosa fare in caso di acufene (seconda parte)

Nella prima parte abbiamo visto cosa fare in caso di acufene. Approfondiamo insieme.

Perché è necessario sottoporsi a una visita medica specialistica?

Bisogna prima di tutto avvalersi di medici specialisti che valutino bene l’ambito dell’orecchio e i suoi rapporti con le altre strutture (testa e collo) al fine di escludere qualsiasi causa patologica sottostante. Abbiamo già accennato che l’acufene potrebbe dipendere anche dall’apparato masticatorio (disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare). In tal senso sarebbe opportuno riferire al medico eventuali dolori alla mandibola. Per altre cause scatenanti l’acufene, leggi questo articolo.

La visita audiologica

Durante gli accertamenti si deve valutare la capacità uditiva di una persona, l’eventuale presenza di ipoacusia e iperacusia. Abbiamo già spiegato qui che spesso con l’acufene può essere presente un’ipoacusia (diminuzione della percezione uditiva o sordità più o meno evidente in alcune zone frequenziali) e un’iperacusia (ridotta tolleranza ai suoni che provengono dall’esterno tanto da causare fastidio o sensazione di dolore).

I tipici esami previsti dalla visita audiologica prevedono:

  • Ispezione della membrana timpanica e del condotto uditivo esterno (mediante uno strumento denominato otoscopio). Se necessario viene effettuata l’asportazione del tappo di cerume (lavaggio auricolare);
  • Esame impedenzometrico: viene eseguito inserendo una piccola sonda nell’orecchio (indolore) e serve in particolare per valutare l’elasticità del timpano e della catena di ossicini responsabili della funzione dell’udito;
  • Esame audiometrico tonale e vocale: individua eventuali perdite della percezione uditiva. Rappresenta un’analisi oggettiva dell’udito e viene effettuato indossando delle cuffie. Vengono poi tracciati i risultati su un grafico denominato audiogramma, da cui è possibile capire come si comporta l’orecchio quando è sollecitato da suoni (audiometria tonale) e voci (audiometria vocale);

L’acufenometria: qual è la frequenza e l’intensità del tuo acufene?

Per accertare e misurare la frequenza e il volume percepito dell’acufene soggettivo si ricorre all’acufenometria, un esame diagnostico non invasivo e del tutto indolore, eseguito indossando delle cuffie, che consiste nella misurazione delle zone frequenziali e dell’intensità del proprio acufene.

Il trattamento sonoro: di che cosa si tratta?

Una volta seguito tutto l’iter medico e ottenuti i risultati dei test audiometrici, in caso di acufene, noi ti proponiamo un trattamento attraverso il naturale utilizzo del suono. Si tratta di un percorso personalizzato di rieducazione dell’orecchio: è facile da realizzare e ti bastano pochi minuti al giorno.

Sarai sostenuto dai nostri esperti e ti saranno assegnati dei suoni originali adatti alla tua situazione, ossia che terranno conto di alcune delle tue caratteristiche acustico-funzionali, studiati appositamente per favorire il tuo percorso rieducativo.

Nella nostra esperienza, l’ascolto quotidiano di pochi minuti al giorno può essere un rimedio in caso di acufene. In genere, i primi risultati si manifestano già dalle prime settimane.

Tutto ciò che ti serve sono un paio di cuffie.

Chiedi ai nostri esperti ulteriori approfondimenti.

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